17-29 LUGLIO – CHIOSTRO S.MARIA DELLE GRAZIE
Alfredo Beatrice ritorna a Sorrento con una Personale nel Chiostro Santa Maria delle Grazie dal 17 al 29 luglio. L’Associazione Culturale Cypraea ha patrocinato la Mostra del Maestro, famoso pittore figurativo dal linguaggio espressivo e delicato, che rievoca atmosfere del passato, profumi della memoria, immagini mai dimenticate, un mondo personalissimo al quale il famoso pittore dedica la sua arte da più di un quarantennio, seguito dalla critica nazionale ed internazionale. Nato a Fontanarosa nell’Irpinia, si trasferisce a Napoli e studia all’Istituto “Palizzi” e per le sue doti di ottima ceramista ottiene la cattedra di disegno professionale nell’Istituto della Porcellana di Capodimonte “Caselli”. Dal 1965 inizia a fare Mostre la prima al Circolo Artistico di Napoli, poi in Polonia nel Club dei giornalisti di Breslavia, poi in Abruzzo, Lazio, Emilia – Romagna, Lombardia e continua per l’Europa e l’estero, dove le sue opere riproducenti ambienti bucolici si trovano in musei e pinacoteche e collezioni private. Beatrice infatti riporta nelle sue tele una natura trionfante che vuole essere tutelata e custodita, per continuare ad offrire i suoi doni e la sua serenità in contrapposizione al degrado ambientale. alle città sempre più sovraffollate intrappolate nello smog e nel traffico. Una decisa denuncia ambientale che il pittore esprime attraverso la delicata tecnica dell’acquerello per rievocare atmosfere serene e vivibili troppo spesso dimenticate e dissacrate nel furore del caos della vita odierna, ma che è un dovere consegnare alle nuove generazioni perché riassaporino quanto sia bello vivere in un ambiente sano. Scrive Nino D’Antonio nel catalogo: “Eppure, a ben guardarle, in queste opere circola una sorta di ammiccante affabulazione, un latente tentativo di coinvolgere l’osservatore in un gioco di complicità sentimentale, di ricerca di una comune memoria. Per cui alla fine risulta difficile liberarsi. Ci tengono avvinti la sapienza delle cromie e dei toni, nonché la magia della luce, che è forse la cifra più propria della pittura di Beatrice. Una luce che nasce dal colore – anche da quello meno vivo – e circola in tutte le opere, atmosfera di vibrante poesia”.