PREMIO CARUSO 2008 a CARLA FRACCI
E’ stata una festa. In un’unica serata, l’Omaggio ai Beatles e il Premio Caruso, hanno acceso un pubblico entusiasta, alimentando un mucchio di ricordi. Voluta fortemente dal Sindaco Marco Fiorentino, che ha accolto la proposta di Vittoria Cappelli, “la signora delle piazze”, esperta in progetti eccellenti, che , degli eventi in tutta Italia e nel mondo, ha fatto la sua fama di produttrice, da anni legata a Sorrento, “terra delle sirene”, al centro di precedenti sue produziioni, la serata sorrentina ha sommato qualità e spettacolo. In una location iventata “storica”, dove nel 1955 fu girato “ Pane amore e…” con Sofia Loren e Vittorio de Sica, la Marina grande è uno di quei posti magici che catturano l’interesse di stranieri e visitatori. La bella chiesa di Sant’Anna, il costone tufaceo che fa da fondale, la Punta del capo sullo sfondo, le case dai colori tenui, i ristoranti, primo tra tutti “Emilia”, che continua a conquistare i turisti più noti, lo spettacolo ha avuto il successo che era stato preannunciato. Inserito nel contesto evocativo dell’Omaggio ai Beatles, il Premio Caruso, è stato assegnato con grande orgoglio a Carla Fracci, la più prestigiosa e universalmente nota ballerina italiana. Dopo Andrea Bocelli, Massimo Ranieri, Peppino di Capri , Carla Fracci, è stata protagonista di due spontanee standing ovation,- la prima al suo apparire, la seconda al momento della premiazione-. È apparsa soave e bellissima. Vestita di bianco, A MARINA GRANDE
Premio Caruso 2008 a Carla Fracci con coralli rosso fuoco al collo e alle orecchie, accompagnata dal marito regista Beppe Menegatti, Carla ha risposto alle attente parole del Sindaco
ed alla motivazione del Premio Caruso con una testimonianza d’amore: ”Sorrento, questa terra, il Premio Caruso”, ha detto, “uno dei grandi artisti che hanno fatto grande l’Italia nel mondo, mi fanno realmente felice di essere con voi. Sempre che posso torno a Sorrento che ho nel cuore, fin dalla prima volta, tanti e tanti anni fa quando scoprii le bellezze di un posto incantato”. La carrellata di artisti, che ha incluso il mitico Donovan, Dolcenera, Morgan, Neffa, Alberto Fortis, Piero Pelù, Skin, Sinead O’Connor e le Vibrazioni (tra gli altri), aderente alla qualità delle canzoni, è stata condotta da una bravissima, quanto bella ed elegante, Giuliana De Sio.
Tantissimo pubblico, affettuoso e partecipe alla serata, registrata senza intoppi e soprattutto senza quelle falsi input di applaudire o sorridere o star fermi e cosi via. Applausi sentiti e fortissimi hanno accompagnato tutti gli artisti, per uno spettacolo terminato con grande commozione sulle note di “Torna a Surriento”.
CARLA FRACCI
di Giuliana Gargiulo
Assolutamente unica. E diversa. E speciale. Per consenso unanime una delle danzatrici più versatili e note al mondo, Prima ballerina d’Italia, definita da Clive Barnes “la Duse della danza” e da più critici “la Sarah Bernhardt della danza”, Carla Fracci non è solo la più significativa interprete del grande repertorio romantico (“Giselle”, “Pas de Quatre”, “La silfide”, “Le silfidi”) tanto da essere stata definita “la Taglioni del XX secolo”. È andata oltre, sommando al talento un’irraggiungibile versatilità di interprete per ogni tipo di balletto: sia di tradizione che di nuove creazioni (“Cocteau-Opium”, “Nijnsky”, “Senso”, “Amleto”, “La primavera della signora Stone”), che di volta in volta l’hanno trasformata in Gelsomina (“La strada”), Giulietta (“Romeo e Giulietta”), Lizzie (“Fall River Legend”), Titania (“Sogno di una notte di mezza estate”) Medea, Mirandolina, Ifigenia, o anche Isadora Duncan, Eleonora Duse, Coco Chanel, Chaplin, Ginger Rogers e decine di altre protagoniste del mondo della letteratura, dello spettacolo e dell’arte.
Decorata per meriti artistici con ogni possibile onorificenza della Repubblica italiana (Cavaliere, Commendatore, Grand’Ufficiale) e pluripremiata in ogni parte del mondo, Carla Fracci è stata un’interprete speciale per creatività e versatilità.
Lirica e drammatica, scherzosa ed ironica, allegra e pensosa, aerea e terrestre, leggera e forte, l’ultima Filumena (“Filumena Marturano”), che Eduardo ha definito “sorella”, osannata da Fellini e Chaplin, musa di Eugenio Montale (“La danzatrice stanca”) e Alda Merini che a lei hanno dedicato più liriche, già Prima ballerina del Teatro alla Scala e guest artist étoile dell’American Ballet Theatre di New York, Carla Fracci, dal 2000 direttore del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, continua l’efficace lavoro nel mondo della danza iniziato decenni fa, che, prima tra tutte l’ha vista protagonista di un pionieristico decentramento degli spettacoli di danza. Con tenace volontà, condivisa con Beppe Menegatti suo marito, regista e ideatore di centinaia di creazioni, ha ballato nei più piccoli centri italiani e stranieri, in palcoscenici, a volte improvvisati quanto improbabili, riscuotendo ovunque un successo entusiastico.
Ha ballato con tutti i più famosi ballerini del novecento (Eric Bruhn, Rudolf Nureyev, Vladimir Vassiliev, Michael Baryshnikov, Paolo Bortoluzzi, Gheorghe Iancu, Jean Pierre Bonnefous, Ivan Nagy, Alexander Godunov, Bruce Marks, Patrick Dupond) in coreografie spesso create appositamente per lei (John Cranko per “Romeo e Giulietta”, John Butler per “Medea”), Loris Gai e così via.
Protagonista assoluta, dotata di un alone naturale che, al suo solo apparire in scena, la rende speciale, Carla Fracci non ha mai cambiato il suo stile di vita, fatto di discrezione, umiltà, spirito di sacrificio e tanto lavoro.
Per lei il tempo si è fermato. Non a caso continua a ballare in Italia e all’estero.