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      Informazione turistica
      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

      Editrice Surrentum
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      Direttore Responsabile:
      Antonino Siniscalchi

      Redazione:
      Luisa Fiorentino
      Mariano Russo

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di Giuliana Gargiulo

Spavalda e bella più di sempre, elegante nei due abiti lunghi di Alberta Ferretti, Giuliana De Sio, attrice di riconosciuto talento, conduttrice e voce Giuliana De Sionarrante del Premio Caruso 2008, assegnato a Carla Fracci dal Sindaco Marco Fiorentino, è stata perfetta. in occasione di “Omaggio ai Beatles”, lo spettacolo, registrato alla Marina grande, fortemente voluto da Vittoria Cappelli, “ La signora delle piazze” autrice della formula spettacolo che tanto successo ha avuto in passato ( in programmazione su Rai uno il 22 agosto). Dopo il consenso ottenuto con “ Storia d’amore e d’anarchia”, scritto e diretto da Lina Wertmuller, al cinema, con  “ Ti voglio bene Eugenio”, regia di Fernandez, e le tante interpretazioni televisive, Giuliana De Sio, a distanza di oltre venti anni di carriera, praticamente identica ai suoi esordi , la testa fulva, gli occhi.grandi nel viso sottile, conferma la sua instancabile capacità di scegliere, di correre i rischi, e di non rinunciare alla grande sfida di essere forte. Farcela a tutti i costi, sembra confermare, interrogandosi ma ,come ha imparato a fare, basandosi sempre e solo sulle sue forze. Impresa non facile anche se il sorriso è andato crescendo, alla faccia di chi la vuole complicata e difficile.

 

Quali sono i ricordi dell’ infanzia?

Non mi ricordo assolutamente niente e non so se sia un bene o un male. Ho una memoria minima di una famiglia di separati, incasinata, con papà che se n’era andato, mamma con il futuro marito, che io chiamavo papà, in un certo senso adottato perché il mio vero papà, avvocato, l’ho vissuto meno. Mia sorella Teresa, quando compì diciotto anni se ne andò a Roma, lo stesso feci io poco dopo, forse anche per allontanarmi da una famiglia frammentatissima, nella quale c’era poca armonia…

A che punto decise che avresti voluto fare teatro e perché?

Non so nemmeno quando, nel senso che tutto mi è capitato nella maniera più casuale possibile. A Roma, frequentavo i luoghi degli artisti, spaziavo da Campo dei fiori a Trastevere, posti allora frequentati da artisti di tutti i generi. Fu li che conobbi Gianni Amelio e tanti altri… Ho cominciato ad appassionarmi a quel mondo al punto da coltivare l’idea di diventare un’attrice.

Qual è stato il suo debutto?

Sembra quasi impossibile ma praticamente non ho fatto nessuna gavetta. A 18 anni un primo film “ San Pasquale Baylonne, protettore delle donne”, con Lando Buzzanca, regia di Luigi Filippo D’Amico e, quasi contemporaneamente, dopo essermi iscritta all’Università senza mai fare niente, dopo tre provini, tra cui uno per “ Il gabbiano” di Marco Belloccio, la televisione con una grande protagonista:“ Una donna” di Sibilla Aleramo.

Che effetto le fece debuttare in un ruolo di cui poi tutti avrebbero parlato?

Un effetto di grande soddisfazione. Ero arrivata a Roma da Cava dei Tirreni senza conoscere nessuno e senza alcuna protezione. Giovane, forse un po’ strana, diversa, vivace… Oggi non succederebbe mai un esordio così spontaneo. Da quel momento non ho maismesso di fare teatro e televisione e a ventisei anni , arrivò al cinema.

Ripensando a quello che ha fatto cosa pensa?

Nonostante i ventiquattro anni di carriera mi è rimasto ancora l’aspetto di ragazza… Quando mi guardo indietro e ripenso mi viene la vertigine. A ripensarci ho lavorato tutta la vita

Ha dovuto superare ostacoli e difficoltà o tutto è stato piuttosto facile?

Sono una solitaria, un cane sciolto..Credo di aver fatto tutto da sola, con il talento e l’intelligenza

Tutto questo ha avuto un prezzo?

Non credo di aver dovuto pagare per l’intelligenza ma per l’onestà si. Mi riconosco una forza, quella di continuare a far tutto da sola. Prima ero forte per finta, oggi credo di esserla diventata sul serio

Ha mai pensato al matrimonio?

Il matrimonio è sempre stato l’ultimo dei miei pensieri. Forse soltanto una volta… sono stata talmente innamorata che avrei fatto di tutto se quell’uomo me l’avesse chiesto, probabilmente avrei detto si, anche al matrimonio…

Riconosce maestri che le hanno insegnato il mestiere?

Non ho mai avuto veri maestri, purtroppo! Forse ho preso quello che so dalle letture, dalle occasioni, dagli incontri. Il percorso della vita mi ha insegnato a vivere, soprattutto a sopravvivere. Non è stato facile vivere, lavorare, amare, senza perdere il controllo o la testa , non darsi arie o anche accettare le sconfitte o un brutto carattere! Io resto quella che sono, voglio essere quella che sono, semmai anche adeguandomi, lo metto in bilancio, al mestiere di attrice . Forse la gente ha paura ed ha bisogno continuamente di essere rassicurata, forse non se ne importa niente se sono allegra, vuole il sorriso in evidenza, richiede la facciata consolatoria. Non vuole sapere che la vita è la fatica immane che è…

Quanto per lei la vita è faticosa?

Per me è faticoso tutto, uscire di casa, comunicare, incontrare, parlare…

A che punto è il suo lavoro?

Non mi risparmio, non avrebbe significato, d’altro canto che senso avrebbe vivere al risparmio? Sono una frequentatrice dell’assoluto, sono vitale e non ho intenzione di cambiare.

Nella sua carriera ha sempre alternato cinema, teatro e televisione…ha qualche preferenza?

Mi piace tutto. Il criterio di base è stupire me stessa. Ho bisogno di affrontare ogni fase della mia vita. Semmai da un po’ di tempo nei miei ruoli c’è una maggiore fisicità, un tempo ero sobria, un po’ seriosa, anche poco seduttiva…ho scoperto che la seduzione può essere bella. Senza maicadere nella volgarità…mi sembra una forza in più.

Volendosi descrivere.. com’ è?

Sono una macchina che funziona, ho conquistato le mie posizioni negli anni…non credo esista un’altra formula per campare. Rifiuto gli espedienti della vita, il destino è mio e devo essermelo meritato. Credo che le nostre azioni facciano il destino. Il talento va elaborato e protetto con dignità, anche in operazioni magari mediocri. Penso che un attore debba essere autorevole, dignitoso, onesto. Vincere vuol dire non aver più paura!

Chi l’ ha aiutato di più?

La mia testa. La capacità di fare i bilanci ed anche di leccarmi le ferite. Di essere in alcuni casi più forte del dolore. Non ero ottimista e lo sto diventando. Ogni minuto conta per me…Ho imparato a vivere riflettendo. Dopo vent’anni di analisi…basta! Oggi mi sveglio pensando a cose solo positive.

Ha una speranza, un sogno, un desiderio che vorrebbe veder realizzato?

Vorrei innamorarmi di un uomo che se lo merita.

Premio Caruso - Giuliana De Sio con Giuliana Gargiulo


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