• Periodico di
      Informazione turistica
      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

      Editrice Surrentum
      Viale Montariello, 8 - Sorrento

      Direttore Responsabile:
      Antonino Siniscalchi

      Redazione:
      Luisa Fiorentino
      Mariano Russo

      'Surrentum' viene stampato in 13.000 copie da 'Tip. La Sorrentina' Sorrento
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La squadra rossonera conquista il trofeo tricolore
La città in festa consolida l’immagine turistica
di Gianni Siniscalchi

L’esultanza dei calciatori del SorrentoIl presidente Antonino Castellano con lo sponsor Gianluigi Aponte ed il sindaco Marco FiorentinoBisogna ammettere che il calcio può contribuire a diffondere l’immagine ammaliatrice di una città turistica. La diretta televisiva di Raisport più, nel pomeriggio del 23 aprile, ha dato risonanza nazionale all’ultima impresa del Sorrento Calcio: la vittoria nello stadio cittadino sulla Cremonese (1-0, gol di Giampaolo) e la conquista della Coppa Italia Pro, riservata alle squadre del campionato italiano di Prima divisione, l’ex C1. Consensi per il club, ritorno di immagine per la città. Il sindaco Marco Fiorentino e l’assessore allo Sport, Mario Gargiulo, attraverso murales comparsi nelle strade, hanno riassunto in due parole i sentimenti dei sorrentini verso il club: «Grazie ragazzi». Grazie perché, vittoria a parte, il Sorrento ha diffuso la serena sportività con cui la dirigenza e i supporter vivono il calcio. In campo, la bravura dei calciatori
in maglia rossonera, i colori scelti a metà degli anni Cinquanta da un dirigente, Ugo De Angelis, che era grande tifoso del Milan. Alla fine, dopo aver incitato i propri beniamini, gli sportivi sorrentini sono rimasti ai loro posti sulle tribune. Consegnato il trofeo tricolore ai due patron Antonino Castellano e Mario Gambardella, al capitano Attilio Nicodemo e all’allenatore Gianni Simonelli, il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, ha elogiato città, club e tifosi. «Qui c’è entusiasmo, ma anche correttezza. La coppa è stata vinta dalla squadra che ha avuto più cuore e il sostegno dei sorrentini è stato uno spettacolo meraviglioso. Complimenti a tutti». L’evento è stato vissuto intensamente anche perché ha cancellato il ricordo amaro del 29 giugno 1975, quando il Sorrento perse ai rigori, in casa, la Coppa Italia di C contro il Monza. La delusione fu grande, ma i sorrentini applaudirono i vincitori. Erano i tempi dell’armatore Achille Lauro e del dottor Andrea Torino, i dirigenti che fecero grande la storia del club dagli anni Sessanta al 1981, prima dell’epoca di Antonino
Cesaro, Carlo Cuomo, i fratelli Martino e Antonino Pollio. Dopo la caduta a tavolino tra i dilettanti nel 1989, l’avvento di
Antonino Castellano. Per Castellano, affiancato nella scorsa estate dall’imprenditore nocerino Mario Gambardella, la vittoria di quattro campionati (Promozione, Eccellenza, serie D e C2), tre coppe Italia (anche in Eccellenza e in D), la Supercoppa
di C2. Così, mentre la squadra s’avviava alla vittoria, i 90 minuti hanno idealmente scandito 34 anni di storia del calcio cittadino e delle gioie vissute attorno alle maglie rossonere. Festa soft, «stile Sorrento». Qui si è abituati a vincere
(spesso) senza esaltarsi troppo e a perdere (raramente) senza drammatizzare. Ancora una volta il Sorrento Calcio ha rappresentato benissimo l’immagine suadente della città fuori degli stretti confini della Divina Costiera. L’Italia ha apprezzato sugli schermi televisivi. D’accordo con il sindaco Marco Fiorentino e l’assessore allo Sport Mario Gargiulo: «Grazie ragazzi».


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