Lina Sastri
di Giuliana Gargiulo
Attrice, cantante, autrice, artista di palcoscenico. Versatile, contraddittoria, appassionata e imprevedibile, con un talento che le ha consentito di spaziare in ogni genere dello spettacolo, protagonista di volta in volta in teatro, cinema, televisione e canzone, Lina Sastri ha lavorato con personaggi di grande rilievo: Eduardo, Peppino Patroni Griffi, Roberto de Simone, Armando Pugliese, Pierluigi Pizzi, Nanni Loy, Nanni Moretti, Carlo Lizzani. Vincitrice di tre David di Donatello e due Nastri d’argento, oltre a decine di altri riconoscimenti, continua il suo percorso con“ Filumena Marturano” di Eduardo, la più emblematica delle protagoniste femminili, che, al secondo anno di repliche, torna al Teatro Augusteo dal 23 ottobre.
Sempre e più che mai al centro dell’attenzione, dopo un numero imprecisato di riconoscimenti, ancora una volta sei “Filumena”… Riesci a fare un bilancio della tua carriera e della tua vita?
Nessun bilancio, non ne faccio mai, sono ancora in cammino su una strada che non so dove mi porterà. Ho tanti progetti, questo si. Per certo so che, dopo la stagione che inizierà a Napoli e mi porterà in giro per l’Italia con “Filumena”, di Eduardo, con Luca de Filippo e la regia di Francesco Rosi, per un po’ di tempo vorrò dedicarmi alla canzone.
Hai preso parte a “Baaria”, il film di Tornatore, presentato alla Mostra del cinema, dove sei andata con tanti altri interpreti.. . Che esperienza è stata partecipare al film ed anche al festival?
Non amo i festival, anche se è stata una grande emozione partecipare. Mi è sembrato molto ingiusto il giudizio della giuria, che non ha premiato il film di Tornatore, e, con il film, la sua passione, la sua onestà intellettuale e la sua poesia. Con Tornatore avevo una promessa da mantenere perché, ogni volta che mi interpellava per propormi di partecipare ad un suo film, non potevo mai accettare perché impegnata in altro lavoro. Questa volta non ho voluto mancare e, sia pure con una parte non grandissima, ho accettato la sua offerta di prendere parte a “Baaria”.
Tornando al teatro e a Filumena, che esperienza è stata interpretare un personaggio che ha visto tra le sue interpreti Titina De Filippo, Pupella Maggio e in cinema Sofia Loren?
Filumena è un punto di non ritorno. Facendola ho scoperto una donna con luci ed ombre, che non pensavo avesse… Quando studi un personaggio, ne scopri ogni anfratto dell’anima. In alcuni momenti è stato molto faticoso vivere le scelte di Filumena: sia come donna che come madre. A parte le grandissime Titina e Pupella in teatro, adoro Sofia, che penso sia stata una grandissima Filumena, umana, forte e dolce! Ma il film naturalmente è diverso dalla commedia teatrale.
Alterni al teatro, il cinema, la televisione, il canto, la scrittura… Hai una predilezione tra le varie forme con le quali ti esprimi?
Nasco con il teatro. Il teatro è la mia casa.Il cinema viene dopo e comunque è emozionante ma davanti alla macchina da presa mi manca la libertà del teatro… La musica invece è pura libertà!
Ripercorrendo la vita come la carriera hai nostalgie, rimpianti o altro?
Nessuna nostalgia, nessun rimpianto.
Dopo Roberto de Simone, Antonio Girelli e tanti altri, hai appena ricevuto a Sant’Agata il Premio Di Giacomo, giunto alla nona edizione… Dopo tanti riconoscimenti come l’hai vissuto?
Mi ha fatto molto piacere. E’ stata una serata di grande partecipazione. Nel “Teatro di Lina” di Salvatore Di Giacomo sta per uscire “Mese Mariano”, per Raisat 2. Si tratta di Cd e Dvd contenenti canzoni classiche napoletane, l’intervista di Vincenzo Mollica e brani televisivi riguardanti il mio percorso nel mondo della musica.
Al momento che cosa stai facendo?
Sono impegnata nella lavorazione di “ Passione”, il film documentario di John Turturro.
Se hai qualche ambizione… di che genere è?
Ho quella di non perdere mai la purezza dell’ispirazione, la sincerità del cuore, la sfrontatezza dei desideri e dei sogni, l’amore per la vita e per l’arte. Non vorrò mai diventare schiava di me stessa!
Hai certezze?
Ho la certezza che la vita sia un dono da sfruttare… regalando tutto!
Chi ti ha aiutato di più? Da chi hai imparato?
Ho imparato da tutti, cara Giuliana. Anche da te….
Qualche paura ce l’hai?
Paure ne ho troppe e, negli anni, sempre di più ma, per fortuna, riesco ancora a domarle! Hai pubblicato “La casa di Ninetta.”, un libro poetico e duro, una lunga rivisitazione del tuo rapporto con tua madre, una dichiarazione di amore e di dolore.
Che esperienza è stata la scrittura e il confronto con la poesia e con la sincerità?
“La casa di Ninetta” è stata una necessità: improvvisa e inevitabile.