Come Hollywood anche Sorrento ha il suo ‘viale delle stelle’. È lungo più di cento metri, largo meno di tre: tutte le mattonelle del suo pavimento non basterebbero per ricordare i nomi delle star internazionali che lo hanno attraversato dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi. L’antica Pensione Rispoli era troppo vicina alla nuova piazza sorta fra il Largo del Castello e il Borgo, Il rumore dei carretti e delle carrozze sommato al vociare dei vetturini, alla polvere sollevata dalle ruote e allo sgradevole ‘aroma’ dei cavalli e dei muli, arrecava insopportabile fastidio ai signori forestieri, ospiti della piccola pensione. Ecco dunque che il giovane Raffaele Fiorentino, nel 1865, fresco sposo della signorina Antonietta di casa Rispoli decise di spostare l’albergo in fondo al giardino. sulle terrazze di Capo Cervo a strapiombo sul mare, presso cui innalzò il primo di quelli che alla fine saranno i quattro edifici del Grand Hotel Excelsior Vittoria, pronti per accogliere gli ospiti e i fasti della Bella Epoque. Re, regine, principi e cortigiani, varcato il cancello art decò dell’ingresso e attraversato il lungo viale profumato di zagare, potevano scendere dalle loro carrozze direttamente presso le ‘camere con vista’ sul golfo. In principio furono i nomi più famosi del gran mondo, del jet set internazionale, quelli che amavano trascorrere il proprio tempo di svago e riposo fra le più accorsate stazioni termali e di cura elioterapiche d’Europa. Sulle terrazze del Vittoria, nello sfondo color turchese del cielo e del bianco dorato delle balaustre, si stagliavano i leggeri cappellini delle dame protette dai candidi ombrellini di tulle. Giunsero così la Regina di Svezia, la granduchessa Caterina di Russia, Margherita di Savoia, l’Imperatrice d’Austria col numeroso seguito di raffinati gentiluomini. Con l’inizio del Novecento avvenne che la tranquillità del mattino e la serenità del meriggio assolato sempre più spesso furono disturbate dal ronzio delle macchine da presa e dall’andirivieni delle maestranze delle troupe dei cineasti. La prestigiosa location entrava sul grande schermo, dove si muovono grandi attori guidati da noti registi. Ombrellini e colorati cappelli a larghe falde, sul finire del Novecento, ritorneranno a ravvivare la finzione scenica, disinvoltamente indossati da Pernilla Oestergren e Ghita Norby nel bel film ‘Den Goda viljan’ scritto da Igmar Bergman diretto da Bille August, passato in Italia col titolo ‘Con le migliori intenzioni’ (1982) e, nel 1998, da Regina Lund e Maria Kulle in ‘Ivar Kreuger’ di Lars Molin, il film che ripercorre le avventure e gli amori del magnate dell’industria svedese, l’inventore dei famosi fiammiferi, travolto nella sua sfarzosa esistenza della catastrofe economica del 1929. Una mattonella più grande sarà dedicata a Jack Lemmon per la sua lunga permanenza sul set di ‘Avanti!’ la deliziosa commedia di Billy Wilder, nota in Italia col titolo ‘Che è successo tra mio padre e tua madre?’ girato, nel 1972, fra le pareti liberty dei saloni e delle suite del Vittoria. A Sophia Loren, se non la più grande, sarà dedicata la scheggia più luminosa per aver realizzato qui, nel 1984, proprio nel ruolo di guardarobiera dell’albergo, molte scene di ‘Qualcosa di biondo’, il suo secondo film sorrentino dopo ‘Pane, amore e…’ del 1955. Pochi anni dopo il film cult di Dino Risi, nel 1957, è la volta di ‘Pane, amore e Andalusia’, il film che conclude la saga del fascinoso “maresciallo maggiore Carotenuto cavaliere Antonio”, il personaggio entrato nella mitologia del cinema per la bravura di Vittorio De Sica. A piedi o in carrozzella lungo quel viale sono passate stelle di prima grandezza. Qui ebbe fine, nel 1921, la gloriosa parabola artistica e umana di Enrico Caruso; “sulla terrazza davanti al golfo di Surriento” – come canterà sessant’anni dopo Lucio Dalla – cantò per l’ultima volta la struggente ‘Recondita armonia’; poi la voce più bella di sempre tacque per sempre.. Dopo tanti anni qualcuno, attraversando il boschetto di agrumi, giura di sentire ancora quella voce; da ultimo è accaduto ad una ragazza comparsa del film rievocativo di Antonio Luciano (Caruso – 1992), girato per conto della Rai proprio qui nei luoghi così cari al Grande Tenore. Nei tempi più recenti le stravaganze della Bella Epoque hanno definitivamente ceduto il passo alle follie dei tempi moderni, ed ecco allora Enrico Montesano dar di manovella a ‘Pazza famiglia 2’ la fiction messa in onda dalla Rai nel 1995. Ed infine ancora follie con ‘Tutti pazzi per amore 2’ Stavolta è Riccardo Milani con l’allegra brigata di Emilio Solfrizzi e compagni che proprio in queste settimane allieta le serate di Rai Uno. Ma questa è storia di oggi. Per il futuro farà bene Luca Fiorentino ad allungare l’incantevole viale costruito dal suo bisnonno perché, così come stanno le cose, le mattonelle di quello esistente non basteranno più.