Protagonista di una storia di ospitalità e di accoglienza, Costanzo Iaccarino, alla terza generazione di albergatori, condivide con sua sorella Natalina la proprietà dell’Imperial Hotel Tramontano, uno degli alberghi più prestigiosi della Penisola sorrentina. Con una attività secolare alle spalle, l’ albergo è particolarmente caro ai sorrentini, e a quanti ne studiano la storia, perché vi è nato Torquato Tasso, il grande poeta di Sorrento. Nell’ottocento poi l’Imperial Hotel Tramontano ha ospitato non solo Ibsen, che completò la scrittura de “Gli spettri”( una targa ne ricorda la permanenza), ma anche Maria Alexandrovna, moglie dello zar di Russia, che celebrò il fidanzamento di sua figlia con il figlio della Regina Vittoria d’Inghilterra. Generoso e serio, Costanzo Iaccarino sembra sorvolare su tante prestigiose testimonianze, prediligendo i grandi valori della vita. Nel solco della tradizione, inaugurata dal nonno Alfonso e continuata dal padre Luigi, porta avanti il lavoro con partecipazione e impegno, qualità riconosciute con il conferimento del triplice incarico di Presidente Federalberghi Penisola sorrentina, Campania e responsabile per il Mezzogiorno d’Italia. Tante responsabilità e una notevole mole di lavoro non sembrano alterare la sua cautela e la significativa capacità di ascolto.
Quale peso e quanto incidono nella sua vita le responsabilità e l’impegno?
Prima di ogni altra cosa quanto faccio è un piacere, segnato dal massimo dell’impegno. Caratterialmente non ho mai accettato e assunto una carica tanto per fregiarmi di un titolo in più. Nel preciso istante in cui mi è stato affidato un riconoscimento, è diventato uno degli aspetti più importanti della mia vita.
Nel triplice ruolo di presidente e come titolare di un grande albergo e altro, come sta affrontando il momento attuale da definito veramente difficile?
In un paese come l’Italia, in cui il turismo dovrebbe rappresentare qualcosa di veramente importante, ci ritroviamo a dover combattere con una serie di problematiche, cavilli e situazioni che rendono veramente difficile la vita ad un imprenditore.
Ha mai pensato che ci possa essere un rimedio a tanta significativa indifferenza o incuria o cattiva gestione?
Una volta che ebbi l’occasione di parlare con il Ministro Brambilla, le dissi:”Ridateci il sorriso”. Sembra una frase come un ‘altra ma credo che spieghi il nostro modo di fare l’albergatore a Sorrento e in Penisola sorrentina. Per accogliere i nostri ospiti, adeguatamente e con stile, è fondamentale che ci sia la serenità. L’accoglienza è l’arma vincente del nostro tipo di lavoro. Purtroppo pur avendo tanto e di più, facciamo di tutto per complicare le cose.
Nel panorama generale qual è la posizione turistica di Sorrento?
Anche Sorrento ha pagato a caro prezzo la crisi economica mondiale. La verità è che è venuta meno l’economia. E ovvio che a pagarne le conseguenze sono i settori dei quali si può anche farne a meno e quindi gli alberghi, i ristoranti, i bar… Noi in particolare, abbiamo dovuto fare in albergo una politica di riduzione dei prezzi e, se nel 2010 abbiamo avuto un recupero di presenze, i fatturati sono scesi. In pratica si è lavorato senza un ritorno. Voglio anche aggiungere che Sorrento tra i tanti luoghi turistici, sia italiani che europei, ha retto comunque meglio.
C’è una spiegazione a questo privilegio?
A parte il nome di Sorrento, che è famoso nel mondo, va anche considerata la capacità imprenditoriale che caratterizza gli imprenditori sorrentini, animati dalla qualità e dalla volontà.
Allora è o no ottimista?
Sono animato da un ragionevole ottimismo! Forse anche per questo nostro generale modo di essere, comune a tanti albergatori, non ci siamo fatto prendere dal panico.
Gli alberghi hanno varato iniziative, tese ad alimentare il buon nome di Sorrento, anche un incentivo ad andare avanti?
Abbiamo tenuto la prima edizione del “Premio fedeltà”, nato da un’idea di Gino Acampora e portato avanti da Tonino Manniello, Gianni Galano e altri ancora. Rivolto a tutti gli alberghi della Penisola sorrentina vuole essere un riconoscimento a chi, avendo lavorato in un’azienda almeno per venticinque anni, ha partecipato alla crescita di “Sorrento famosa nel mondo”.
Riesce ad identificare il tipo di turismo che ha Sorrento?
Sorrento basa la sua attività su almeno un venti per cento di turismo di ritorno, che è la vera forza di promozione. Un passaparola che serve più di ogni campagna pubblicitaria.
In aggiunta a tutto quanto accaduto nel suo albergo, è orgoglioso che “Torna ‘a Surriento” sia stata scritta dai fratelli De Curtis durante un soggiorno all’Hotel Tramontano?
Bisogna dare atto al precedente proprietario Guglielmo Tramontano che, con lungimiranza, ha favorito la nascita della canzone “Torna a Surriento”. Certo che ne sono orgoglioso!
Nel suo percorso di responsabilità c’è mai il momento della difficoltà?
Per indole sono molto aperto al dialogo, con la capacità di condividere anche punti di vista diversi dai miei. Non voglio però che questa mia comprensione venga scambiata per facilità. Allora può accadere che diventofermo, al punto di irrigidirmi nelle mie posizioni.
Qual è un suo obiettivo?
Di lavorare tutti uniti. Abbiamo un paese bello ed amato, per questo abbiamo anche il dovere perché Sorrento abbia il ruolo che le spetta.
Per concludere che cosa rappresenta Sorrento per lei?
E’ tutto. La mia vita, il mio lavoro e anche un modello da esportare. Senza nascondere i nostri difetti, credo che, in più casi, nel settore alberghiero, noi sorrentini siamo veramente bravi!
intervista di Giuliana Gargiulo
foto di Antonino Fattorusso