In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’Assessorato all’Istruzione e Cultura della Regione Campania ha promosso la realizzazione della Mostra “Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria”, organizzata con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, che si svolgerà, in prima nazionale, nelle sale del Palazzo Reale di Napoli dal 1° aprile al 17 luglio 2011. Successivamente si sposterà nella Villa Reale di Monza, residenza prima asburigica poi dei Re d’Italia, dove nel 1900 Umberto I morì, in seguito all’attentato subito. Il programma prevede la realizzazione di una grande mostra storico-artistica nelle sale auliche del primo piano di Palazzo Reale di Napoli sulla figura storica e privata della Regina Margherita di Savoia, prima Regina d’Italia. Il “tema” Regina Margherita – verrà presentato sotto ogni aspetto facendo luce su tutte le tappe della sua vita: dal matrimonio a 17 anni con il futuro Re Umberto, al successivo viaggio in Italia che impresse negli italiani la sua fulgida immagine di donna appassionata alle arti e piena di iniziativa politica, fino alla sua morte avvenuta nel 1926. Il visitatore della mostra entrerà nel più vasto panorama degli anni successivi all’Unità d’Italia, argomento di molte iniziative culturali nazionali di quest’anno. Un itinerario, quindi, per dare giusto merito alla popolarità della Regina Margherita, la quale seppe diventare un simbolo della sua epoca, caratterizzata dallo sviluppo sociale e industriale e da correnti artistiche nate all’insegna di questo sviluppo Un mondo che stava tagliando i ponti con il passato per entrare velocemente nella modernità attraverso il progresso della scienza e della tecnica, rappresentate nelle grandi Esposizioni internazionali che nacquero alla fine dell’Ottocento. In particolare la mostra dedica forte attenzione all’influenza che la Regina Margherita ebbe sulla vita politica, sociale e culturale della città di Napoli, con la quale ebbe un forte legame. Basti pensare che a Napoli nacque suo figlio Vittorio Emanuele III, futuro Re d’Italia, nel 1869, che sempre a Napoli organizzò la lotteria per aiutare le persone colpite dal terremoto del 1872 e a Napoli attentarono alla vita di suo marito Re Umberto I nel 1878. Una città, Napoli, che stava cambiando il suo volto per entrare nella modernità postunitaria: dall’urbanistica, alla moda, dal sociale, alla vita di tutti i giorni. Oltre ad altri importanti Enti, Musei e Istituzioni della Regione Campania, sarà presente alla mostra anche il Museo Correale di Sorrento con tre importanti e rarissimi oggetti delle sue collezioni donati dal collezionista Ghester Sartorius: un “aletoscopio”, progettato dal fotografo e inventore Carlo Ponti nel 1861, per la visione di immagini in tridimensione e con effetto giorno e notte, decorato con quattro tempere di V. Badoer; un “megaletoscopio”, versione perfezionata da Carlo Ponti nel 1862 e, un “apparecchio fotografico da studio” del primo ‘900 di Lamperti e Garbagnati, in legno con telai a persiana, per foto su lastre. La partecipazione del Museo Correale a questo importante evento rappresenta non solo un’ulteriore opportunità per il suo rilancio, ma anche un’occasione di valorizzazione del suo patrimonio di inestimabile valore storico-artistico.
Filippo Merola
Direttore del Museo Correale