Si racconta che, nel 1875, Giuseppe Garibaldi fu invitato a calpestare l’infiorata di Genzano. La risposta dell’eroe dei due mondi fu secca: «Certe cose divine non si calpestano». A partire da quel momento, la tradizione dell’infiorata si è diffusa nel resto d’Italia fino a lambire la penisola sorrentina. A rinnovare questo antico connubio di arte e fede sarà proprio Sant’Agnello, che per due giorni ospiterà i quadri floreali realizzati dai maggiori maestri infioratori italiani. La kermesse, organizzata dalla confraternita del Monte dei morti e dei santi Prisco ed Agnello in collaborazione col Comune e la cooperativa Flora Pompei, ha preso il via sabato 25 giugno alle 18 in via Don Minzoni col posizionamento dei bozzetti e l’inizio della decorazione dei quadri. Gli infioratori lavoreranno tutta la notte e la mattina seguenti per realizzare tredici mosaici floreali raffiguranti i principali episodi della vita di Cristo. Saranno impiegati oltre 30mila garofani, il fiore principe di questa manifestazione, ma anche 20mila rose e 10mila tra ginestre ed ortensie, i petali colorati delle quali andranno a comporre i bozzetti grafici realizzati quest’anno dal maestro Pino Paturzo. Una sorta di piccola Bibbia iconografica, quindi, chiamata a raccontare la vita di Cristo e a fare da sfondo alla processione del Corpus Domini in programma domenica alle 18. Il corteo, coordinato dalla confraternita del Monte dei morti e dei santi Prisco ed Agnello, partirà dalla chiesa parrocchiale per poi snodarsi lungo via Crawford, via Fiorentino, via Cappuccini, via Angri, corso Italia, via Don Minzoni, piazza Municipio, via Balsamo, via Lauro e via Iommella piccola, prima di imboccare nuovamente corso Italia e fare ritorno in chiesa. Secondo la tradizione, durante la processione nessun fedele potrà calpestare i quadri floreali ad eccezione del parroco don Natale Pane, che custodirà l’ostia e la esporrà nell’ostensorio, e del sindaco Gian Michele Orlando, chiamato a rappresentare la devozione dell’intera comunità santanellese. «Si tratta di una forma di rispetto e di omaggio al corpo di Cristo – spiega Giuseppe Gargiulo, priore della confraternita del Monte dei morti e dei santi Prisco ed Agnello – che effettivamente si identifica con l’ostia sacra cui i fedeli rivolgono le loro preghiere per l’intera durata della processione: un modo per testimoniare la fede attraverso l’esplosione di colori dei fiori». Oltre ai mosaici, i fiori adorneranno anche le strade ed i portoni delle abitazioni coi loro colori sgargianti. I fedeli, nel frattempo, esporranno ai balconi delle loro case lenzuola, tovaglie e stoffe finemente ricamate o dipinte in onore del corpo di Cristo. La sesta edizione dell’infiorata è stata presentata sabato 25 giugno nella sala del Consiglio Comunale di Sant’Agnello, con l’intervento di Falvio Gabbarini, sindaco di Genzano di Roma, del sindaco di Sant’Agnello Gian Michele Orlando e dell’asssessore Giuseppe Gargiulo, priore dell’Arciconfraternita del Pio Monte dei Morti dei Santi Prisco e Agnello. Con questa manifestazione Sant’Agnello si inserisce a pieno titolo tra i Comuni custodi di questo antichissimo rito, unico in tutta la provincia di Napoli. Una tradizione che affonda le radici nella Roma del 1625 quando, in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo, Benedetto Drei adornò con fiori l’intera basilica vaticana. Da Roma, l’infiorata si è poi diffusa in tutta Italia e, in particolare, nella città laziale di Genzano, da quest’anno gemellata a Sant’Agnello proprio attraverso questa tradizione. Ma l’infiorata incanta anche oltre i confini italiani: a La Orotava, nelle isole Canarie, i quadri sono realizzati con la posa di erbe colorate, mentre a Kobe, in Giappone, da diversi anni a questa parte vengono allestite infiorate sul modello di quelle italiane anche se senza alcun riferimento alle festività religiose cristiane.
articolo di Ciriaco M. Viggiano, foto di Salvatore Cioffi