• Periodico di
      Informazione turistica
      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

      Editrice Surrentum
      Viale Montariello, 8 - Sorrento

      Direttore Responsabile:
      Antonino Siniscalchi

      Redazione:
      Luisa Fiorentino
      Mariano Russo

      'Surrentum' viene stampato in 13.000 copie da 'Tip. La Sorrentina' Sorrento
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Verrà inaugurata venerdì 2 settembre alle ore 20 nella sede della Pro Loco Lubrense la mostra collettiva organizzata dal Centro geriatrico Villa delle Terrazze di Torre del Greco, con il laboratorio Atelier Vesuviani. La rassegna, che rimarrà aperta fino al 15 settembre, è inserita in un programma espositivo di arte pittorica e fotografica, curata da Gerardo De Martino e Gianluca Belfiore, con il contribuito dell’Associazione culturale Hobbisti Millemani. Le opere in vetrina sono state prodotte nell’ambito delle attività socio-riabilitative realizzate nel Centro geriatrico Villa delle Terrazze, condotte dagli operatori della Cooperativa sociale Nuova Sair. Seguirà breve performance teatrale con Parole Inaudite. I testi sono tratti dall’elaborazione dei pensieri, delle frasi delle persone con problemi di memoria. Letture di Ina Muhameti, Pasquale Biancardi e Floriana D’Ammora. Al violoncello Catello Tucci .
La mostra è uno spunto per sensibilizzare il «mondo che fuori crede di vivere» alle tematiche dell’esclusione di coloro che vengono considerati gli scarti della società e non più memoria, seppur fragile, slabbrata e scostante, ma pur sempre memoria. Atelier Vesuviani è un laboratorio permanente di pittura, di scrittura, di musica, all’interno della residenza sanitaria assistenziale, nella quale le persone con problemi di memoria si esprimono attraverso altri canali dando vita a creazione artistiche al di fuori di ogni circuito artistico formale. Atelier Vesuviani è frequentato assiduamente da circa una decina di artisti e, in maniera sporadica, da un’altra decina di persone. «In questo spazio – spiega Gerardo De Martino – gli anziani con problemi di memoria fanno, si esprimono nella maniera in cui lo sanno fare senza nessun intervento di rettifica alla produzione artistica. È quella che gli studiosi chiamano art brut o outsider art, un arte prima dell’arte, prima che qualcuno abbia potuto riflettere sull’arte. È un’arte immediata e non filtrata da canoni culturali e artistici più o meno condivisi. Non è solo una mostra, è un modo per aprire il mondo “anziano” chiuso della residenza assistenziale sanitaria alla vita reale, ma un momento di grande gioia per i protagonisti, un momento di riflessione per tutti noi».

Antonino Siniscalchi


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