Cecilia Coppola ha condotto a termine una sua ricerca, le cui prime pagine furono pubblicate nei numeri 8 e 9 di Surrentum nel 2004. Poi queste pagine in diversi intervalli di tempo si sono moltiplicate e sono diventate ”La Sorrento di Francisco”, edita da Surrentum, per i trent’anni di vita e presenza preziosa nella nostra penisola. Il libro verrà presentato sabato 10 dicembre alle ore 10,30, nell’Aula Magna del Liceo Artistico “Francesco Grandi” di Sorrento, vico primo Rota, con il patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione e alle Pari Opportunità del Comune di Sorrento. L’autrice è rimasta affascinata dalla storia di questo intrepido ragazzo, un pescatore di Marina Grande, del quale iniziò a conoscerne la vita nel periodo dell’adolescenza attraverso il giornalista Michele Paturzo ed ammirarne l’intraprendenza, la grande volontà di lavorare e il coraggio di affrontare l’avventura dell’emigrazione per creare un futuro per sé e la sua famiglia. ”Francisco – afferma Cecilia Coppola – è una energia, un mondo di emozioni, un’ariosa finestra di speranza, un esempio di caparbia volontà, un monito di attaccamento al lavoro, e soprattutto una forte testimonianza di poter realizzare i propri sogni ai quali non è dato morire. Ho inseguito questa storia per riportarla ai nostri giovani spesso troppo impegnati non nello studio ma in illusioni momentanee che spengono la vita. I giovani hanno diritto a un futuro, ma il futuro ha radici nel presente, nel ripristino di regole, di sacrificio, di valori etici e morali”. Scrive nella prefazione Antonino Siniscalchi, corrispondente del Mattino e direttore di Surrentum “ Un uomo e la sua terra d’origine, il pescatore Francisco e la penisola sorrentina. È il filo conduttore seguito da Cecilia Coppola che, attraverso la ricostruzione della storia di un giovane di Marina Grande, emigrato alla fine dell’Ottocento in Argentina sulle rive del Paranà, fa uscire il pescatore Francisco dai veli della leggenda e lo proietta nella realtà. Prima nella realtà della sua esistenza personale, poi in quella della sua terra d’origine e, infine, in quella dei luoghi lontani nei quali scelse di trasferirsi.Cecilia Coppola,attraverso Francisco, rende omaggio nella maniera più genuina alle tradizioni della Costiera, terra di mare dove si sono susseguite nei secoli tantissime generazioni di pescatori e navigatori, di armatori e maestri d’ascia che realizzavano imbarcazioni artigianali uniche. Di quelle tradizioni viene rinnovata la ricchezza di valori che sfidano il tempo per restare patrimonio di un popolo. È suggestivo pensare, tuttora, che Francisco, detto senza offendere Garibaldi, sia stato un piccolo “eroe di due mondi” tra l’Italia e il Sud America: beninteso, un eroe umile, un eroe della vita quotidiana, oscuro rappresentante di una tradizione di gente di mare che esportò dalla terra d’origine in Argentina tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento”. In questo impegno letterario sono stati coinvolti per illustrare la storia gli alunni del Liceo artistico “Francesco Grandi” di Sorrento coordinati dal professor Luigi Ioviero. ”È importante offrire un’opportunità ai ragazzi di sperimentare la loro creatività in un contesto reale – sottolinea la dirigente del Liceo artistico, Patrizia Fiorentino – realizzando in questo modo una situazione di apprendimento ottimale. Oggi è forse difficile immaginare una Sorrento povera, quale quella che a fine ottocento portò il protagonista a lasciare la nostra bella città, ma i giovani hanno il diritto e l’obbligo di conoscere quanto i sorrentini operosi e coraggiosi hanno realizzato a prezzo di grandi sacrifici, a volte di umiliazioni e di duro lavoro svolto lontano dagli affetti più cari. Si deve riflettere sul nostro passato per meglio comprendere i fenomeni immigratori che oggi la nostra società sta vivendo; dall’altro il sogno di Francisco, il suo viaggio diventano simbolo del travaglio della crescita che tutti i giovani vivono”. Sul messaggio culturale del libro di Cecilia Coppola si è soffermata anche la dirigente dell’Istituto Nautico “Bixio” di Piano di Sorrento, Giuseppina Ferriello: “L’esperienza di Francisco e della sua “Sorrento” – osserva – costituisce un altro tassello di quel grande mosaico che rappresenta le tradizioni della Penisola sorrentina e della sua gente di mare. Senza l’apporto di chi fa della ricerca una ragione di vita molte testimonianze si disperderebbero e si perderebbe il vero senso di tradizioni e consuetudini che accomunano luoghi geograficamente distanti eppure sentimentalmente tanto prossimi. L’esperienza del mozzo Francisco, identificato con la nuova Sorrento, dà a tutti noi, specie ai giovani, una lezione di vita, e spinge a comprendere quanto grande sia il legame che ciascuno porta con sé anche quando, per scelta o per necessità, passa oltre, attraversa il mare”. L’Assessore all’Istruzione e alle Varie Opportunità, Maria Teresa De Angelis, spiega:” Francisco è per la nostra gioventù un modello da seguire, un invito a dare la parte migliore di se stessi e di essere una risorsa di valori in questa nostro tempo dominato dalla fretta, dall’indifferenza e da gravi disagi sociali”.