Con il MeMus, inaugurato con la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Napoli ha aggiunto alla sua storia un’altra meraviglia. A sei mesi dalla apertura al pubblico, il Museo e Archivio storico del Teatro San Carlo, varato con la collaborazione e il patrocinio delle istituzioni, teso a far rivivere le grandi vicende artistiche che hanno illuminato il teatro lirico più antico d’Europa, è più attivo che mai. Sistemato all’interno del Palazzo Reale, in un locale di seicento metri quadri, appena ad un respiro di distanza dello splendente Teatro San Carlo, il MeMus (= Memoria Museo) è un centro polifunzionale dotato delle più moderne tecnologie, con un percorso che include una galleria virtuale, sale per eventi, bookshop e centro di documentazione sulla prestigiosa storia del Teatro San Carlo. Curato da grandi protagonisti della storia del teatro: Laura Valente, musicologa e direttore Comunicazione e Ufficio stampa, autrice del catalogo “Arte/Opera- Opera ad arte”, Nicola Rubertelli, scenografo, Giusi Giustino, costumista, e Giulia Minoli, coordinatrice, la mostra allestita per l’inaugurazione ha proposto oltre sessanta opere, accompagnate da immagini e video degli allestimenti più ospitato artisti di grande rilievo nella storia dell’arte del Novecento: Ertè, Domenico Purificato, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Anselm Kiefer, Raushenberg ma anche Roberto Capucci, autore di costumi indimenticabili e altri ancora. Significativo il commento del soprintendente Rosanna Purchia:” Il Teatro San Carlo attendeva un luogo della memoria, con il quale narrare la propria grande tradizione, aprire agli studiosi il proprio archivio, proporre alla città uno spazio stabile, in cui incontrare autori, artisti e musicisti. E’ compito del teatro, ora animare questo luogo con mostre, eventi, performances e alimentare l’archivio con altro materiale”. Responsabile del MeMus, la musicologa Laura Valente lo racconta in maniera appassionata:” E’ la realizzazione di un sogno. Da oggi il teatro lirico più antico del mondo, nato venticinque anni prima del Teatro alla Scala di Milano e quaranta prima della Fenice di Venezia, ha finalmente uno spazio in cui celebrare 274 anni della sua storia…e pensare al futuro! Il MeMus è un luogo moderno e innovativo, dove appassionati e studiosi, e soprattutto i giovani, potranno approfondire il mondo del teatro e immergersi nella magia dell’opera”. Costumista autrice di costumi indimenticabili, Giusi Giustino, in aggiunta al suo grande lavoro destinato al palcoscenico, ha creato la linea “Indossare l’arte” , una serie di creazioni ispirate al teatro, esposte nel bookshop del Me- Mus, che si sommano alle invenzioni scolpite dall’architetto Renino, a quelle in corallo della Ditta Ascione e ad altri creatori. Direttore degli allestimenti scenici, e membro come i colleghi del Comitato scientifico, Nicola Rubertelli sottolinea : ” L’opificio del San Carlo da sempre trasforma opere di artisti in opere di scena”. Le splendide immagini fotografiche sono di Luciano Romano, gran mago della fotografia, da anni collaboratore speciale del San Carlo nonchè del Teatro alla Scala. In occasione di eventi speciali e visite guidate delle più prestigiose associazioni cittadine, dal Fai al Garden Club, la musicologa Laura Valente aggiunge:” MeMus ha scelto di raccontarsi esplorando il territorio che nasce dall’incontro tra l’Opera e il segno di grandi artisti dell’arte contemporanea. Le testimonianze sono tante e tutte di grande qualità: le scene originali di Giacomo Manzù per il “Macbeth”, diretto da Riccardo Muti, che inaugurò la stagione sancarliana del 1984, le scene del ideate da Mimmo Paladino per il “ Tancredi” e “Fidelio”, quelle di Giulio Paolini per la “Walkiria” e il “Parsifal” di Wagner, la magnifica “Elektra” con le scene di Anselm Kiefer, il cavallo di Luigi Ontani e i rifiuti recuperati nelle discariche di Rauschenberg… MeMus è una specie di Moma (Museo Modern Art) della musica. Orgoglio di noi tutti è la realizzazione di un archivio storico (mai realizzato al San Carlo dalla sua fondazione nel 1737) con documenti consultabili anche attraverso un’applicazione per IPad (www.memus.org)”. La storia va avanti in maniera inarrestabile. Il Memus, nuovo orgoglio del Teatro San Carlo e di quanti hanno contribuito a realizzarlo, continua il suo percorso fatto di musica, arte e cultura. Con la speranza che diventi un punto di riferimento per quanti arrivano a Napoli per scoprirne i tesori e per quanti amano la gloriosa storia del Teatro San Carlo. Il teatro più bello del mondo.
Giuliana Gargiulo
Orari di apertura per il pubblico:
lunedì – sabato: dalle 10 alle 17
domenica dalle 10 alle 14
Mercoledì chiuso
Biglietto: 10 euro