Il Carmine e Sant’Anna
Il mese di luglio è ricco di avvenimenti folcloristici nella nostra penisola, festeggiamenti sacri e profani che si mescolano nell’incantevole cornice di una terra baciata dal sole, cullata dalla fresca brezza proveniente dal mare, inebriata dai profumi degli aranci, dei limoni e dei tanti fiori che spruzzano di colore le nostre colline. Il 16 luglio, nella chiesa del Carmine, in Piazza Tasso, si festeggia la Vergine Santissima del Carmelo, festa molto cara ai sorrentini il cui ricordo si perde nella storia dei primi secoli della Sorrento cristiana. La basilica, in stile barocco, sorge sulle rovine di un tempio eretto in memoria di alcuni Martiri Sorrentini perseguitati tra il 230 ed il 240 d.C. Considerata da molti storici centro onorato dalla visita di Pietro, principe degli apostoli, questa chiesa è dedicata alla Beata Vergine Maria del Carmelo. La chiesa nel 1572, fu affidata ai Padri del Carmine Maggiore di Napoli dall’Arcivescovo di Sorrento L. Brancaccio. L’annesso palazzo, sede del Governatore cittadino, fu trasformato in convento. Sull’altare maggiore c’è l’immagine della Madonna, copia della Vergine Bruna di Napoli. Lungo la navata ci sono tre altari provenienti dal soppresso convento di S. Vincenzo, con tele di autori ignoti del 600. Nel transetto ci sono due tele del Cingeri (1758) raffiguranti l’adorazione dei magi e dei pastori. Nella abside, a sinistra, c’è il monumento sepolcrale di P. B. Pasca (1589) primo priore del convento. Sul soffitto c’è una tela di O. Avellino (1710) raffigurante la Vergine che consegna lo scapolare a S. Simone. Preziosi sono i due reliquari in legno dorato, opera di Vincenzo Dato, del 1613. In onore di questa Madre così cara ai sorrentini, si tengono in questa data solenni celebrazioni eucaristiche e in una piazza artisticamente illuminata e allietata dalle melodie del complesso bandistico, uno spettacolo di fuochi pirotecnici illumina la notte. Verso la fine di luglio (il 26), sempre a Sorrento, nel piccolo borgo di pescatori a Marina Grande, si svolgono tra musica ed allegria, i festeggiamenti in onore di S. Anna. I pescatori del Borgo della Marina Grande, appartenenti alla Confraternita di S. Giovanni in Fontibus, fecero costruire qui la chiesa di S. Anna, dedicata in un primo momento alle anime del Purgatorio, poi alla santa. La chiesa subì un restauro nel 1800, durante il quale fu ampliata e l’ingresso fu spostato in avanti. All’interno presenta un’unica navata rettangolare con volta a botte; una balaustra in marmo policromo precede l’altare maggiore dove entro un piccolo tempio con nicchia è collocata la statua di S. Anna. Sono da segnalare, inoltre, due pregevoli sculture raffiguranti un S. Giovanni Battista del secolo XVIII ed un imponente Cristo Crocifisso di manifattura popolare.