Con la Pasqua si rinnovano in penisola sorrentina antichi riti sacri che sono il segno di una secolare fede, avvertita e sentita in maniera corale, nonché di un attaccamento ai valori del cattolicesimo che in penisola ha origini e radici antichissime. Se la liturgia cattolica ha subito modificazioni nel corso del tempo, intatta è, invece, rimasta la sua intima spiritualità, colta nei suoi veri valori. La Pasqua racchiude in sé più messaggi per il credente: valore spirituale di interiorità, di atto d’amore verso il prossimo, soprattutto quello sofferente ed emarginato; palpabile senso della morte ma anche di resurrezione a nuova vita come la vicenda terrena del Dio, fattosi Uomo per riscattare l’umanità dal peccato d’Adamo, ci fa comprendere. La Settimana Santa, cioé quella che precede la domenica di Pasqua, è un susseguirsi di riti religiosi che trovano il loro prologo nella Domenica delle Palme. In questo giorno si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, accolto dal popolo con le augurali palme, simbolo di pace. Qui da noi i rami di palma sono stati sostituiti da quelli di ulivo, pianta tipica locale, che vengono benedetti in una solenne cerimonia nel Duomo. Ai semplici e nudi rami d’ulivo si affiancano ora anche le palme di confetti multicolori o quelle che si usano confezionare, specie nei paesi collinari, adornando rami d’ulivo con fiocchi multicolori e formaggi in miniatura, in onore alla tipica tradizione della produzione dei latticini. I riti religiosi più seguiti della Settimana Santa sono, senz’altro, quelli suggestivi di Giovedì Santo e Venerdì Santo. Il Giovedì Santo si ricorda l’istituzione dell’Eucarestia durante l’Ultima Cena in cui Gesù lavò anche i piedi ai suoi 12 Apostoli. Tale avvenimento si rinnova col rito della «Lavanda dei piedi”, in Cattedrale, nonché con il suggestivo apparato dei Sepolcri che, in quasi tutte le chiese, vengono allestiti e in una cornice fatta di preziosi drappeggi, di luci, di piante ornamentali e fiori si venera il SS. Sacramento. Il Venerdì Santo è per la Chiesa un giorno di dolore, perché si ricorda la morte in croce di Cristo sul Calvario. Il senso della Passione di Cristo è ben visibile nelle numerosissime processioni di incappucciati che si svolgono in tutti i paesi della penisola sorrentina. Organizzate dalle congreghe laicali, coinvolgono migliaia di persone in una sentita e viva partecipazione dell’evento che rappresentano.
Antonino Fiorentino