Il 14 settembre riaprirà al culto la settecentesca chiesa dell’Addolorata in via S.Cesareo, nel cuore del centro storico della città. Alle ore 19,30 S. Messa celebrata in Cattedrale dall’Arcivescovo di Sorrento Mons. Felice Cece, successivamente, la preziosa statua della B. V. Addolorata, sarà riportata processionalmente nella sua sede storica. Chiusa a causa dei danni subiti durante il terremoto del 1980, la chiesa torna a mostrare tutta la sua bellezza grazie ai lavori di restauro che hanno interessato prima la parte esterna con il tetto, le facciate e i cornicioni di piperno e poi gli interni. L’interno della Chiesa dell’Addolorata si presenta ampio e luminoso con pianta a forma di croce greca. Dai quattro grandi pilastri si diramano altrettante volte a botte, su cui poggia al centro una scodella ellittica al posto della cupola. le pareti sono ricche di fantasiosi ed eleganti stucchi barocchi. Il catino absidale è impreziosito da volute e cartigli e da finissimi serti di fiori, che in origine erano coperti da fogliette d’oro zecchino. Al centro è ricavata la nicchia che ospita la statua settecentesca della Madonna Addolorata, interamente vestita di nero, di ottima fattura e molto espressiva. Il pavimento è in mattoni rossi con disegni maiolicati del settecento napoletano ed al centro della chiesa vi è, a copertura del sepolcreto, una lapide ricca di marmi policromi risalente al 1783 e postavi dai Confratelli della Congrega dei Sette Dolori della Vergine Maria. L’altare maggiore è interamente coperto da tarsie marmoree dai toni vivaci, mentre nei due bracci laterali sono collocati altari di tufo e piperno artisticamente lavorati e ben conservati. Dello stesso materiale sono sia la zoccolatura che le basi dei pilastri, che ne fanno un lavoro unico nel suo genere. Su questi due eleganti altari sono poste due grandi tele, anch’esse restaurate, opere di Carlo Amalfi, raffiguranti uno la Sacra Famiglia e l’altra Arcangeli in adorazione della SS. Trinità. I lavori di restauro sono stati promossi dal parroco don Luigi di Prisco, coadiuvato da un comitato di imprenditori sorrentini e diretti con passione dall’Arch. Guido Coluccio.