In questo fine-settimana la Penisola sorrentina è stata “travolta” dalle molteplici suggestioni del romanzo storico “Sorrento The Romance”, edito da GoldenGate Edizioni, incentrato sul conflitto, nel XVI secolo, tra Cristianesimo e Islam. L’autore, Raffaele Lauro, si è infatti sottoposto ad un “tour de force” per accontentare le richieste di amministrazioni, amici e fans della costiera, presentando il prezioso testo: venerdì 13 dicembre presso la Sala del Bar Pollio, in Corso Italia a Sorrento, dove il dottor Carlo Alfaro ha organizzato un raffinato tè letterario con l’attrice Eleonora Di Maio che ha letto alcune significative pagine dell’opera; sabato 14 dicembre mattina a Massa Lubrense, nella Sala delle Sirene, a Largo Vescovado, con la moderazione di Donato Iaccarino, Assessore alla Cultura, le relazioni degli avvocati Angelo Armano e Giuseppe Staiano, Stefano Ruocco, presidente Archeoclub Massa Lubrense, Livia Iaccarino, ristoratrice, Don Rito Maresca, parroco della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, e letture di Giulio Iaccarino; infine, il pomeriggio del 14, presso l’Auditorium della Chiesa del Santo Rosario del Capo di Sorrento, la presentazione conclusiva moderata da Antonino Siniscalchi, con relazioni di Fabrizio Guastafierro, giornalista, Enzo Puglia, presidente Centro Studi “B. Capasso”, Vincenzo Russo, docente di Storia e Filosofia, Giuseppe Stinga, vicesindaco di Sorrento, Antonino Cuomo, presidente Associazione Studi Storici Sorrentini. Il romanzo ha un valore storico, culturale, letterario, etico pregevole, ed è anche associato ad iniziative collaterali innovative che hanno tra l’altro l’obiettivo di avvicinare i giovani alla letteratura e alla storia, quali l’accattivante sito web curato da Mauro Siniscalchi, http://www.sorrentotheromance.com, arricchito di creative mappe interattive, e la vendita di eleganti t-shirt col logo del romanzo. Evento centrale del testo è la terribile tragedia subita dagli abitanti di Sorrento, Massa Lubrense e Piano, il 13 giugno 1558, quando la Penisola Sorrentina, per un giorno intero, è stata orribilmente saccheggiata, bruciata, profanata e parzialmente distrutta dai Turchi dell’ammiraglio Piyale Paşa. Migliaia di morti, più di 2000 persone trascinate in ostaggio a Istanbul. Le vicende storiche si intrecciano con la storia umana, avventurosa e romantica, del giovane protagonista, Marino Correale, frutto di invenzione narrativa, che si converte all’Islam e, dopo una brillante carriera alla corte del sultano di Istanbul, viene fatto prigioniero dai cristiani, durante la battaglia di Lepanto (1571) e poi portati a giudizio, a Madrid, da parte dell’Inquisizione spagnola. Dopo venti anni di reclusione, si converte al Cristianesimo, e torna a Sorrento, in anonimato, per ritirarsi in un convento, dove, in un passaggio commovente, riconosciuto dall’anziano maggiordomo di casa Correale morente, fa delle considerazioni fondamentali sul significato inter-confessionale della fede mentre le religioni sono manipolate dalla politica per scopi di ricchezza e potere. La copertina del romanzo, a cura di Teresa Biagioli, è un capolavoro di sintesi di concetti attraverso le immagini: la tragedia del violento sacco delle città di Massa Lubrense e Sorrento ad opera dei Turchi il 13-6-1558. La città è rappresentata inerme sotto la minaccia- l’ombra- di bandiera e scimitarra turca, mentre lo stemma della città geme sangue che va a formare la data dell’eccidio. Valori aggiunti del testo sono la descrizione di colture e cibi con documentato rilievo storiografico: la nascita delle colture in Penisola sorrentina di arance e limoni, pomodori, peperoncini, vini bianchi e rossi, mele limoncelle e pere mastantuone, i piatti d’epoca con le tipiche ricette, italiane ed arabe del 1500, e le descrizioni degli antichi itinerari turistici in costiera sorrentina, ancora oggi verificabili.
Carlo Alfaro