A Sorrento, nella culla delle Sirene è nato uno Strudel
di Antonino De Angelis
In principio furono le astute Sirene con il loro canto melodioso ad attirare i marinai sulla costiera sorrentina; poi, sulla terraferma, furono le agare ad accogliere con il loro profumo, artisti, poeti e innamorati nella frescura del bosco di agrumi. Oggi, quando il canto delle Sirene è coperto dal frastuono della vita moderna e il profumo dei fiori di arancio si mescola ai miasmi del traffico, i sorrentini sono pronti ad usare le loro mille astuzie e, come novella Rosina rossiniana, “prima di cedere” tendono “mille trappole” per attirare l’attenzione del turismo internazionale. Così il fantasioso dolciere Antonio Cafiero ha rintracciato nel suo ricettario segreto la formula magica per stimolare il piacere della gola. Nel giusto dosaggio si è procurato: fiore di farina, uova e burro; zucchero, miele abbondante, e poi – ed è questo il segreto – i sapori e gli aromi locali: le noci di Sorrento, le amarene di Sant’Agata, i cedri di Amalfi e i pinoli di montagna del Faito. Il tutto ha manipolato con amore e con il giusto calore ecco sfornato il suo ultimo nato: il biondissimo strudel della Costiera. Il battesimo ha avuto luogo il primo giugno sulle terrazze del Grand Hotel Vittoria di Sorrento davanti alle telecamere di Rai Uno; madrina d’eccezione Veronica Maya la bella conduttrice di Linea Verde, giunta per l’occasione sulla carrozzella che fu di Sophia Loren. Grazie a un sole splendente i colori della Primavera (che è anche il nome della pasticceria sul Corso Italia) si sono perfettamente amalgamati con quelli delle prelibatezze allineate sui tavoli: il dorato babà, ricce sfogliatelle e corposi cannoli, melanzane al cioccolato, delizie di limone e scorzette di arancia autoctone; e poi: bigné alla crema, fiori caramellati, more di bosco e fragoline, tutti afar da corona a Baby Strudel, il quale, tutto contento, si è offerto prima alla televisiva ammirazione e poi alla golosità dei convenuti. In chiusura il ‘bel presentatore’ Massimiliano Ossini ha proposto un brindisi fra mille bollicine di champagne, ma presto si è dovuto ritirare perché dal bosco degli agrumi di Via Grottelle è spuntato, novello satiro, Stefano Massa con una gelida bottiglia di limoncello, quello filtrato dalla pallida e delicata pelle dei limoni. Già, i limoni, un’altra delle “mille trappole” a disposizione degli ‘astuti’ sorrentini.